Cultura e popolazione

La società Australiana è costituita da persone provenienti da una ricchissima varietà di culture, etnie, lingue e religioni, che è diventata, nel corso dei secoli, la caratteristica principale di questa Nazione. Gli aborigeni e gli indigeni delle isole di Torres Straits abitano l'Australia da decine di migliaia di anni.
La maggior parte degli Australiani è costituita da immigrati o da discendenti degli immigrati arrivati nel corso degli ultimi duecento anni da oltre 200 paesi. La lingua parlata più diffusa in Australia è l'inglese, mentre la religione più praticata è il cristianesimo, sebbene siano diffuse anche altre lingue e religioni.
L'Australia, inoltre, amministra le isole Ashmore e Cartier, l'Isola di Natale, le isole Cocos (o Keeling), le isole del Mar dei Coralli, le isole Heard e McDonald, l'isola Norfolk e il Territorio Antartico Australiano (che copre il 42% del continente antartico) come territori esterni.
Popolazione: Con una popolazione di quasi 23.000 di abitanti, l’Australia è tra le più urbanizzate al mondo e oltre l'80% dei residenti vive entro 100 km dalla costa. Il 90% della popolazione, per ragione climatiche e ambientali vive infatti in una minima parte del grandissimo territorio australiano, per la precisione circa il 3%.

Qualche notizia sugli Aborigeni Australiani

Le popolazioni aborigene australiane sono vissute e prosperate nel difficile ambiente naturale australiano, un luogo senza eguali, per oltre 50.000 anni. Si pensa che gli aborigeni australiani siano arrivati qui via mare dal sud est dell’Asia durante l’ultima era glaciale. Al tempo dell’invasione europea, fino a un milione di aborigeni vivevano nel continente in 300 stati o clan e parlavano 250 lingue e 700 dialetti. A quel tempo gli aborigeni erano cacciatori e agricoltori e viaggiavano molto per commerciare, trovare acqua e prodotti stagionali e per adunanze rituali e totemiche. Allora, come oggi, ogni clan aveva una connessione spirituale con una zona particolare della terra.
Nonostante la diversità dei loro territori - dai deserti dell’Outback alle foreste pluviali tropicali, fino a montagne innevate - i popoli aborigeni condividono tutti la credenza in un perenne e magico regno del Dreamtime. Secondo le leggende aborigene, antenati spirituali totemici hanno dato origine a tutti gli aspetti della vita. Questi spiriti-antenati continuano a collegare la terra, i fenomeni naturali, il territorio tribale nonché il passato, il presente e il futuro in tutti gli aspetti della cultura aborigena. Al tempo del loro primo contatto con i colonizzatori europei, nel tardo XVIII secolo, i nativi australiani erano prevalentemente popoli di cacciatori e raccoglitori. Per gli aborigeni la nudità era simbolo di maturità ed era tipica degli uomini. Le donne aborigene, infatti, si vestivano con delle tuniche, mentre i maschi erano suddivisi in categorie: gli anziani e i capi indossavano tuniche, perché erano membri di prestigio, i bambini si coprivano con un gonnellino, in quanto ritenuti non ancora maturi. Gli uomini tra i 30 e i 50 anni si coprivano le natiche lasciando vedere gli organi genitali (i genitali maschili erano simbolo dell'età adulta), i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni coprivano i genitali e non le natiche (che stavano a simboleggiare la giovinezza) mentre i giovani tra i 18 e i 29 anni erano completamente nudi, simbolo del passaggio tra la giovinezza e l'età adulta.
Oggi i membri delle tribù che vivono vicino alle città sono vestiti come gli australiani di origine europea, mentre quelli che abitano in terre più isolate sono sempre nudi, specialmente i giovani maschi. La popolazione aborigena è stata decimata dalla colonizzazione, iniziata nel 1788. Una combinazione di malattie, la perdita della terra (e quindi fonte di cibo) e omicidi ha ridotto la popolazione aborigena di circa il 90% tra il XIX secolo ed il XX secolo. L'ultimo massacro fu a Coniston, nel Northern Territory, nel 1928. L'indipendenza dell'Australia dal Regno Unito cambiò poco nelle relazioni tra bianchi ed aborigeni.
I rapporti tra i bianchi e gli aborigeni furono sempre molto conflittuali con questi ultimi che venivano trattati quasi al limite della schiavitù. Tutto ciò fino al 1965 quando partì progressivamente una politica di integrazione, con il quale il governo australiano ha avviato un processo che ha chiamato "Reconciliation" (riconciliazione). Alcuni ex primi ministri, hanno compiuto numerosi gesti simbolici e tenuto discorsi a sostegno del rispetto della cultura aborigena. Nel 1972, la Aboriginal Tent Embassy (La Tenda dell'Ambasciata Aborigena) fu piantata sui gradini del Parlamento di Canberra, la capitale australiana, come simbolo di integrazione tra le due culture. Inoltre il 13 febbraio 2008 il neo-primo ministro ha mantenuto una sua promessa elettorale presentando le scuse ufficiali alle popolazioni Aborigene per la "Stolen Generation" (la generazione perduta).