Il matrimonio... una festa lunghissima

In tutte le culture il giorno del matrimonio rappresenta un momento di grande felicità e gioia ma ogni popolo ha le sue usanze e costumi.
In India il matrimonio è considerato un “sacramento”, che proporziona non solo la continuità familiare nei figli, ma anche il mezzo per ripagare il proprio debito agli antenati. Secondo i Veda infatti la vita degli Indù è scandita da tappe necessarie ed auspicabili e dopo aver compiuto con lo stadio di studente, l’uomo deve passare alla seconda tappa, quella di padrone di casa, Grihastha. Il matrimonio è una unione indissolubile non solo tra gli sposi, ma anche tra le due famiglie degli stessi. Si tratta, nella quasi totalità, di matrimoni organizzati dalle famiglie. E’ obbligo morale dei genitori prepararsi mentalmente e finanziariamente al compito di accompagnarli fino al giorno del loro matrimonio, quando l’età adatta si avvicina. Si comincia allora a cercare un partner ideale considerando diversi fattori come: casta, credo, quadro astrale di nascita, stato sociale ed economico della famiglia. Tradizionalmente i costi della festa di nozze sono a carico della famiglia della sposa, che viene dotata di importante corredo di gioielli e regali vari per impressionare favorevolmente i futuri suoceri. Sfortunatamente questa tradizione ha aggravato l’avidità popolare finendo per costituire la terribile trappola del sistema della dote, dowry, che distrugge l’economia di famiglie intere e causa la non-nascita o l’ infanticidio di migliaia di bambine indiane. Il matrimonio indù prevede diverse tappe, una cerimonia unica e coloratissima e festeggiamenti che durano giorni. Naturalmente esistono moltissime varianti regionali e familiari ma a seguito si elencano le principali e le più comuni. Prima del matrimonio, vengono formulati oroscopi per assicurarsi che la futura coppia sia compatibile, e in caso affermativo, si organizza un incontro tra le due famiglie. Si dice che almeno 18 di 32 elementi dei rispettivi oroscopi debbano essere compatibili, affinchè la coppia possa avere la benedizione del sacerdote Gli astri permettono persino di stabilire giorno e ora “ideali” per celebrare il lieto evento!! Negli ultimi anni questi matrimoni vengono affiancati ai “matrimoni d’amore”, ma tra gli hindu i matrimoni combinati costituiscono ancora la norma.
Prima del matrimonio: Il giorno prima del matrimonio i piedi e le mani della sposa vengono dipinti con l’hennè, con la tecnica chiamata Mehndi. E’ una vera e propria cerimonia, una sorta di addio al nubilato a cui partecipano le amiche e le parenti della sposa; musica tradizionale accompagnava un tempo i loro canti beneaugurali e allusivi, oggi sempre più spesso sostituiti dalle hits dei films bollywoodiani. Un Mandapa, un grande gazebo, viene montato e decorato con fiori nel luogo ove si celebrerà il matrimonio.
Il matrimonio: Un fuoco viene acceso sotto il Mandapa a testimone dei voti degli sposi. Comincia la lunga cerimonia di origine vedica, ove ogni aspetto della futura vita matrimoniale verrà rappresentato.
Baarat. Arriva lo sposo in processione, nell’Ovest del paese spesso a cavallo, accompagnato da famiglia e amici festanti e viene accolto dalla famiglia della sposa. Cominciano i riti presieduti dal sacerdote brahmano, che invoca la benedizione di Dio sugli sposi. La sposa offre yoghurt e miele allo sposo e ci si scambiano ghirlande di fiori. Si offrono noci di cocco, petali di fiori, burro chiarificato etc.
Kanya Danam. Il padre della sposa affida la figlia allo sposo dopo che questi promette di assistere la ragazza nella realizzazione dei tre sacri scopi matrimoniali, Dharma, Artha, e Kama. Il Dharma è la subordinazione o obbedienza ai principi dello Shastra: questi precetti implicano degli obblighi a fare determinate azioni a cui l’uomo non dovrebbe sottrarsi, come l’adempimento dei sacrifici. L’Artha rappresenta l’acquisizione delle arti, la conquista della terra, dell’oro, del bestiame, il conseguimento della ricchezza, il ricongiungimento degli amici. Il Kama rappresenta il piacere, il godimento di determinati oggetti attraverso i sensi: l’udito, il tatto, la vista, il gusto e l’odorato, sostenuti dall’intelletto in armonia con l’anima(Kama-Sutra). Lo sposo ripete tre volte la promessa.
Vivaaha. Il Sacerdote lega il lembo finale del Sari della sposa al bordo camicia dello sposo o della sua sciarpa di gala, in un nodo. Gli sposi si scambiano anelli e ghirlande, si prendono per mano e gettano offerte rituali, Samagree, nel fuoco sacro invocando benedizioni sulla loro unione.
Agni Parinaya. Gli sposi per mano camminano 3 volte intorno al fuoco sacro recitando inni vedici per la prosperità, la fortuna e la fedeltà della coppia. Si toccano mutuamente all’altezza del cuore o sul capo, pregando per l’unione delle loro menti e dei loro cuori. L’intero rito è ripetuto altre due volte.
Asmarohana. Al termine di ogni giro intorno al fuoco, lo sposo sale su di una pietra apposita o una piccola pedana, recitando una preghiera per la fermezza della loro unione, al termine della quale la sposa appoggia la punta del piede destro sulla stessa pietra.
Saptapadi. La parte principale e centrale del rito, i sette passi. Gli sposi compiono insieme sette passi intorno al fuoco sacro o lungo un percorso segnato da sette mucchietti di riso, fiori e altri simboli di prosperità sui quali procederà la sposa, ed ad ogni passo reciteranno invocazioni e promesse per la loro futura vita coniugale. Al termine gli sposi sono marito e moglie.
Mangal Sutra Dharana. Lo sposo allaccia alla sposa un girocollo, mangalasutra, contenente i simboli di Shiva o Vishnu e che costituisce l’insegna di donna sposata, a seconda della regione aggiungendo anche gli anelli alle dita dei piedi o una fede nuziale.
Suhaag. Lo sposo pone una polvere rossa, Sindoor, nella scriminatura centrale dei capelli della sposa e sulla fronte, a simbolizzare la sua nuova condizione di donna sposata.
Aashirvaad. La famiglia dello sposo offre doni alla sposa e l’assemblea tutta lancia petali di fiori verso la nuova coppia.
Dopo il matrimonio: Gli sposi partono per la loro casa, spesso quella familiare del ragazzo, portando con loro in un bracere il fuoco sacro di fronte al quale si sono sposati. Anticamente andava tenuto costantemente vivo.
La famiglia della sposa la saluta tra lacrime e felicità. Il sacerdote pone una noce di cocco sotto la ruota della macchina o anticamente del carro o sotto lo zoccolo del cavallo e ne attende la rottura alla partenza.
Arundhati Darshanam. La costellazione dell’ Orsa Maggiore, Sapta Rishi Mandala, è formata da stelle che portano i nomi dei 7 saggi mitologici che originarono la tradizione vedica. Gli sposi la omaggiano nominando le sette stelle più un’ottava, Arundhati, per ricordare le responsabilità cosmiche che sono chiamati a onorare, l’eredità che portano e il debito che devono onorare verso i saggi e gli avi.