Estensioni culturali Kyoto - Kyoto e Osaka

Kyoto

Il rito del tè
A differenza del tè nero diffuso in Occidente, in Giappone si produce solo tè verde, dalle eccezionali proprietà benefiche. Il tè viene coltivato in cespugli bassi, modellati per assomigliare a delle morbide onde che rendono i giardini assolutamente splendidi da vedere. Il tè più importante è il Matcha, il tè in polvere che si usa nel Cha-no-yu, la cerimonia del tè e che è prodotto con le foglie del Gyokuro (varietà più pregiata) ridotte in polvere finissima con una mole di pietra. Viene preparato battendolo in una ciotola larga e con poca acqua calda creando proprio quella “schiuma di giada” che da il nome al tè. Il Bancha è prodotto dalle foglie più grosse e dure della pianta a cui sono aggiunti spesso anche i rametti: è di color brunastro e viene offerto spesso gratuitamente nei ristoranti costituendo la maggior parte della produzione. Da ricordare poi le splendide teiere in ghisa originarie della regione di Iwate e che i giapponesi lasciano leggermente ossidare per garantirsi un ulteriore apporto di ferro.
€ 132 p.p.

Calligrafia giapponese
La conoscenza dell’arte della calligrafia è un passo importante nella comprensione della cultura giapponese. La calligrafia non è soltanto un mero esercizio di bella scrittura ma è, piuttosto, una delle più antiche e importanti forme d’arte di tutto l’oriente (con una storia di più di tremila anni). Le regole per una buona calligrafia sono spesso difficili da capire: le linee dritte devono essere chiare, mentre le linee curve devono essere delicate e mobili, la quantità d’inchiostro sul pennello deve essere uguale lungo tutto il lavoro. Gli ospiti impareranno sicuramente a scrivere i propri nomi e cognomi con gli ideogrammi.
132 p.p

Indossare il kimono
Breve corso sulla storia, le tipologie e gli usi dei Kimono.
€ 132 p.p.

Arte di disporre i fiori Ikebana
Letteralmente con la parola Ikebana si indica l’“arte di disporre i fiori”, ma viene molto spesso tradotta anche come “l’arte dei fiori viventi”, visto che per la cultura giapponese i fiori e le piante hanno un’anima. L’Ikebana è un’arte molto antica, la sua pratica era già conosciuta in Oriente (India, Cina) ma trova pieno sviluppo solo in Giappone, trasformandosi da iniziale offerta agli dei in una multiforme espressione artistica. Contrariamente a quanto avviene nel mondo occidentale, dove si considerano i fiori come un accessorio puramente decorativo, nell’Ikebana lo scopo è quello di disporli come se fossero nel loro ambiente naturale, per entrare in contatto diretto con la natura ed integrarsi ad essa. Oggi quest’arte ha una funzione principalmente armonizzante, quella di donare nuova vita tramite la disposizione dei fiori all’interno dei vasi. L’intera composizione floreale giapponese è infatti basata su tre principali linee che simboleggiano il cielo, la terra e l’uomo: vaso, steli, foglie e rami acquisiscono un valore complementare a quello dei fiori.
€ 132 p.p.

Danza giapponese
La danza è un intrattenimento tradizionale ed estremamente importante nella cultura giapponese. Secondo la tradizione, fondatrice della danza giapponese fu una sacerdotessa del gran santuario di Izumo, chiamata Okuni, nel 1603. Esistono diverse tipologie di discipline artistiche in Giappone le principali sono:
– “Kabuki”, la danza si alterna alla recitazione con precisi schemi d’intonazione.
– “Teatro no”, splendida commistione di teatro, movimenti particolari, cori e musiche altisonanti.
– “Kyogen”, scenette comiche tipiche dell’intrattenimento tradizionale giapponese.
€ 132 p.p.

Suonare il koto
Il koto è uno strumento a corda (di origine cinese) della famiglia della cetra, costituito da una cassa armonica di legno lunga 170 – 190 cm e larga 24 – 25 cm e dotato di 13 corde. Tradizionalmente il koto viene suonato appoggiandolo a terra (sul tatami) ed inginocchiandosi davanti ad esso, in tempi recenti si usa anche disporlo su un tavolo e suonarlo stando seduti su una sedia.
€ 132 p.p.

Cucina giapponese
Breve Corso di Cucina Giapponese, dei suoi piatti più famosi, sushi, tempura ed anche i piatti tradizionali meno conosciuti.
€ 132 p.p.

Kyoto e Osaka

Geisha a Kyoto
L’Hotel Granvia Kyoto offre ai clienti l’opportunità di passare una splendida serata in una tradizionale casa da tè, comprensiva di cena elegante in stile di Kyoto e con l’eccezionale spettacolo di una Geisha.
€ 575 p.p (minimo 4 persone)
Servizio riservato ai clienti che alloggiano all’Hotel Granvia Kyoto

Monte Koya - 2 giorni
Partenza da Osaka 01/04-27/11
Lunedi e Giovedi
€ 350 p.p. (minimo 2 persone)
escluso 04/05; 10, 13/08; 21/09 e 12/10

1° Giorno
Incontro con la guida alla stazione Nankai Namba e partenza per il Monte Koya con il treno espresso e la funivia. Visita al tempio Okuno-in e Danjo Garan. Pranzo libero. Cena tipica vegetariana. Pernottamento in un alloggio del tempio (camera in stile giapponese senza bagno privato).

2° Giorno
Partecipazione alla funzione buddhista (non obbligatoria) e prima colazione vegetariana. Tempo a disposizione per continuare la visita del Monte Koya, si consiglia il Museo Reihokan, il Tempio Kongobu-ji, il Nakamoto Meigyokudo e il Nyonindo. Pasti liberi. Rientro ad Osaka.

Altri corsi possibili su richiesta sono:
– Origami
– Antiquariato giapponese
– Artigianato giapponese con il tessuto
– Artigianato con la carta di riso

II corsi si svolgono in lingua inglese.

Interprete in lingua italiana su richiesta.
(minimo 2 persone)


CURIOSITA'
La Geisha

La figura della geisha è da sempre al centro dell’immaginario occidentale, con la sua aurea di mistero e di curiosità. Il termine Geisha è la fusione di due kanji “arte” e “persona”, significa quindi “persona esperta nelle arti” o, più semplicemente, “artista”: le geishe sono considerate professioniste nell’arte di intrattenere. Secondo la tradizione, la geisha era originariamente un’esponente di spicco della cultura giapponese, confidente degli uomini più importanti del paese, parte essenziale per il funzionamento della nazione. La geisha veniva tolta alla sua famiglia in tenera età (in genere intorno ai 9-10 anni) e fatta entrare in una scuola, dove avrebbe appreso tutto quanto necessario per farne una sorta di donna “ideale”. Imparava a curare al meglio il suo aspetto fisico, a vestirsi con il kimono, a truccarsi il viso con un pesante cerone bianco, con occhi marcati di nero e bocca rossissima, fino a rendersi una sorta di maschera sotto una pesante acconciatura. Imparava a muoversi con grazia ed eleganza, a servire da bere in modo raffinato, a conversare con intelligenza, a calibrare ogni minimo gesto per renderlo maggiormente elegante. Nei lunghi anni di apprendistato, diventava maestra di ogni tipo di arte: la musica, la danza, il canto, la recitazione, i giochi tradizionali, l’uso del ventaglio, la cerimonia del tè, la calligrafia e l’arte di disporre i fiori. Studiava a lungo e in maniera assidua i testi classici e moderni, divenendo così estremamente colta ed imparava la più fine arte della seduzione e della leggera malizia. Per queste ragioni la figura della geisha è da sempre considerata eterna custode di tradizioni che vanno al cuore della civiltà giapponese: la geisha rappresenta realmente un ideale di perfezione femminile.
Nella società giapponese la donna era confinata in casa, con un’educazione approssimativa, assolutamente sottomessa all’uomo e totalmente priva di una propria personalità, la geisha compensava questa figura femminile poco attraente, catturando l’attenzione e l’interesse dell’uomo. Proprio per la mutata condizione sociale della donna, questa leggendaria figura sta ormai scomparendo. Le scuole stanno chiudendo e le ragazze iscritte sono in numero sempre minore, anche perché le nuove generazioni non gradiscono il duro tirocinio. Ora le aspiranti geisha si avvicinano a quest’antica arte senza alcuna costrizione, percepiscono un regolare salario e hanno semplificato alcune pratiche (per esempio l’acconciatura tradizionale è stata sostituita con una parrucca).

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