Kyoto

Fondata nel 794 d.C, Kyoto è stata il centro culturale del Giappone per centinaia di anni. Ancora oggi, anche se la capitale è Tokyo, Kyoto conserva la posizione privilegiata di capitale culturale del Paese, tanto che gli stessi Giapponesi chiamano la città come Nihon no Furusato, “il cuore del Giappone”. A differenza della capitale, Kyoto fu risparmiata dai bombardamenti nella seconda guerra mondiale, permettendole così di conservare al meglio l’eredità artistica del Giappone. Kyoto è rinomata infatti ancora oggi per l’artigianato giapponese tradizionale, in particolare ceramiche, oggetti laccati, incisioni sul legno, ventagli, tintura e tessitura della seta. Non a caso, la maggior parti delle scuole di cerimonia del tè, composizione floreale e teatro hanno proprio sede a Kyoto.
La città di Kyoto è famosa in particolare per i suoi bellissimi giardini zen. In Giappone, infatti, vi sono tre tipi principali di giardini: il giardino del tè per la cerimonia; il giardino collinare, disegnato per le proprietà private come piccolo parco con colline artificiali in miniatura e il giardino pianeggiante, ovvero il giardino zen. Questi ultimi tipi di giardini sono annessi ai templi e costituiscono un raffinatissimo abbellimento estetico, ma anche uno stimolo per la meditazione. Sono costituiti entro spazi abbastanza ridotti nei quali viene riprodotto un paesaggio, utilizzando ghiaia, pietre, muschio e piante.
Il giardino più noto è quello del tempio Ryoan-ji, dove in uno spazio di soli trecento metri quadrati è racchiuso un paesaggio formato da ghiaia e sabbia su cui sono posate quindici pietre di varia forma. Alle pietre in passato venivano assegnati vari significati a seconda delle forme, della struttura e delle loro posizioni. Questo giardino, detto kare sansui (giardino secco) rappresenta, secondo alcuni, la superficie del mare costellata di isole, oppure una distesa di nuvole o di nebbia dalla quale spuntano delle montagne. Questo giardino è stato probabilmente creato da Soami, un famoso artista di pittura a china. Le quindici pietre sono posizionate in modo che da qualsiasi punto si guardi il giardino non si possano vedere tutte. Qualcuna resta celata a simboleggiare il fatto che la realtà, per quanto la si scruti, rimane sempre in parte nascosta.
Altri giardini utilizzano sfondi di vegetazione che servono ad ampliare la profondità, dando l’illusione di una distanza che non c’è. Oppure utilizzano distese di muschio di vari tipi. Alcuni scorci sono di una perfezione assoluta che fa dimenticare l’estrema esiguità degli spazi. Anche la ricerca e la selezione delle rocce sono state compiute con grande pazienza e con grande cura. La tecnica per la creazione di questi giardini raggiunse il suo apice nel corso del XVI secolo, cioè nella stessa epoca in cui vennero codificate le regole della cerimonia del tè e presero forma definitiva molte altre espressioni artistiche.
Al centro della città sorge il castello, eretto a partire dal 1603
da Tokugawa Ieyasu. Le cinque costruzioni principali sono collegate da lunghi corridoi con pavimenti formati da tavole che emettono particolari cigolii quando sono calpestate (pavimento degli usignoli) al fine di impedire che si avvicinino visitatori inaspettati.
E i templi? Sono veramente numerosissimi. Oltre 30 milioni di turisti visitano Kyoto ogni anno e solo alcuni dei 20.000 templi e santuari presenti. Da non perdere, tra quelli più famosi: il tempio Kinkakuji, costruito dallo shogun come luogo di ritiro. Il padiglione, ricoperto di lamine d’oro e che si affaccia su un’incantevole laghetto, fu realizzato secondo le descrizioni del Paradiso del Buddha Amida e intende illustare l’armonia tra il Paradiso e la Terra. Ricordiamo poi il Tempio buddhista Ginkakuji, detto anche Tempio del Padiglione d’argento, che inizialmente doveva essere ricoperto di lamine d’argento, ma la copertura in realtà non fu mai realizzata. Tuttavia, fu mantenuto il nome. Da non perdere, anche il Tempio zen Ryoan-ji, il castello Nijo, la sala Sanjusangendo, il tempio buddhista Kiyomizu.

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Le seguenti tariffe sono da intendersi a camera a notte, includono tasse e servizi ma non sono comprensive di prima colazione, eccetto dove diversamente indicato.

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Tours facoltativi in lingua inglese, partenza garantita anche con un solo partecipante.


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CURIOSITA'
Che cos’è il Sakè?
Il sakè è una bevanda alcolica, più esattamente un “vino di riso” che si beve sia ben caldo che freddo, in tazzine di porcellana senza anse. È in assoluto la bevanda nipponica più nota e più apprezzata, insieme al tè. Il sakè è la bevanda fermentata con la maggiore quantità di alcol al mondo, anche fino al 20%, realizzata con un processo unico chiamato "fermentazione multipla parallela" (diverso sia da quello utilizzato per il vino che da quello utilizzato per la birra) e pastorizzata fin dal periodo Muromachi (XV secolo).


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